sabato 3 dicembre 2016

Falling Water 1x07 Three Half Blind Mice - La Recensione



Episodio caldo e delirante, come lo può essere New York in un giorno di piena estate, con la storia che diventa sempre più chiara, però alla fine lascia con una sensazione di incompleto, come se la serie volesse dire qualcosa, ma non trova le parole.

Si, mi aspettavo un po’ di più, invece i toni - seppur sempre impegnati di surrealismo e simbolismo tratti ormai caratteristici di questa serie – sono stati molto riflessivi, preparatori mi viene da dire.
Ormai è diventato chiarissimo che non solo le vicende, ma anche i personaggi sono intrecciati l’uno a l’altro in modo indissolubile, e si affiancano e spesso si sovrappongono per portare avanti la storia. Storia che ormai ha evidenziato i suoi punti fermi, attorno ai quali le vicende di Falling Water ruotano, nella figura del bambino biondo – il figlio di Tess – che rappresenta una sorta di messia, e nella figura della setta delle scarpe verdi, che è legata filo doppio non solo al bambino ma anche a tutti e tre i nostri protagonisti.

È la setta ad aver preso – da chiarire ancora sono i modi – il bambino di Tess. È la setta a tenere prigioniera – come sembra allo stato delle cose – la donna in rosso che Burton sta cercando. È la setta che ha introdotto Taka nelle vicende di Falling Water. Ed è il bambino ha rappresentare, non solo la chiave dell’intera storia, ma anche il punto di intersezione che porterà alla collisione, ormai imminente, dei tre protagonisti.


Questo episodio ci ha portato pure un focus proprio sulla setta delle scarpe verdi, che di riflesso ci da un approfondimento anche sul personaggio della donna in rosso. Insieme a Burton scopriamo che la donna stava indagando proprio sulla setta, che a suo dire ha come scopo quello di portare alla realizzazione di un mondo utopico, tramite proprio le capacità di alcune persone di viaggiare nel mondo dei sogni. Ed il bambino, in tutto ciò viene inquadrato non come uno strumento, ma come il punto di partenza, come il messia destinato a portare la luce. Ecco, la deriva dell’utopia hippie era stata annunciata e richiamata più volte dalle atmosfere che fin dall’inizio hanno avvolto la setta, personalmente però, spero in un qualcosa di più del solito “vogliamo rendere un posto migliore”, spero in un qualcosa in più della solita lotta buoni troppo buoni contro cattivi troppo cattivi. Spero che le motivazioni che spingono le fazioni in disputa siano un po’ più complesse e articolate.

Invece continuano ad affascinarmi i collegamenti che ci sono tra tutti i personaggi, che li portano alle volte ad incrociarsi, altre solo a sfiorarsi, anche in modo impalpabile o indiretto, dando vita ad un intreccio esteticamente molto bello. Cosi scopriamo che Tess è legata a Woody e che condividono un passato comune ambientato ad Askyton, il luogo dove la madre di Tess tiene i suoi seminari, ed è il luogo dove ora è diretto Burton, per cercare informazioni sulla donna in rosso. E la madre di Tess come abbiamo visto nei passati episodi, è legata alla setta delle scarpe verdi, setta che in modo diretto interseca le vicende di Taka, e indirettamente determina quelle di Tess e di Burton. E per la prima volta, dopo essersi sfiorati, Tess e Taka si incontrano, interagiscono, e questo perché trovano nella sorella di Tess il punto di intersezione. Collegamenti e intrecci complessi, che forse rendono la storia macchinosa, ma io non riesco a non trovarli affascinanti e vederli come il segno di progetto narrativo complesso e ambizioso ma anche curato.

VERDETTO

Come ho detto, mi aspettavo un qualcosa in più, non so dire cosa, ma alla fine ho avuto come l’impressione che l’episodio volesse raccontare altro ma non ha trovato le parole adatte, scegliendo quindi di diventare una sorta di trampolino per gli ultimi tre episodi della serie. Episodi che sono chiamati a dare le risposte necessarie per poter inquadrare e comprendere la big picture, e che in poche parole rappresentano la prova del nove di Falling Water. Però detto questo, l’episodio l’ho trovato più che positivo, perché adottando un ritmo ancora più compassato e riflessivo, permette allo spettatore di mettere in ordine i pezzi, e allo stesso tempo continua a a darsi una personalità, caratterizzata da toni surreali e deliranti, che divagano verso sfumature erotiche e quasi voyeuristiche,  e offrono qualche spunto riflessivo sulle primordiali fondamenta della psiche umana.

voto 7,5

Curiosità
Il dottore che ha curato Tess anni prima, durante il suo blackout psichico si chiama Caligari, omaggio – e anche richiamo rafforzativo - a Il Gabinetto del dottor Caligari, celebre opera che rappresenta l’apoteosi dell’espressionismo tedesco, e che tramite sublimi dualismi scava nelle profondità della psiche umana, raggiungendone gli antri più primordiali, mettendo in dubbio la percezione oggettiva della realtà. Concetto che tra l’altro si intreccia alla perfezione con le parole dette dalla voce fuori campo – che in questo episodio è quella della donna dai capelli rossi – appena prima che l’episodio finisca.

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