Riprendo a distanza di quasi un mese da quando ho visto
i primi due episodi il recupero di Person of Interest, sperò stavolta di
riuscire a portarlo avanti in modo costante, sennò arriva il 2022 e ancora non
l’ho terminato.
Si ritorna nei ranghi,
ed è giusto cosi. Ma seppur rallenta il ritmo, la serie continua a sviluppare
la propria mitologia, ingarbugliando ancor di più la matassa, sovrapponendo
varie trame, molte delle quali sono destinate a collidere prima della fine. E
la capacità della serie, di intrecciare verticale ed orizzontale, permette allo
spettatore di apprezzare anche un caso del giorno che non è nulla di eccezionale, con
John che veste i panni della babysitter di una ragazza che anagraficamente ha
venti e qualcosa anni, ma con in dotazione il cervello di una dodicenne. Caso
giornaliero azzoppato anche dall’attrice che interpreta il number, Paloma
Guzman, bellissima attrice americana di origini spagnole, ma con doti attoriali
di livello canino.
Come dicevo, a
reggere l’episodio e a renderlo non solo godibile, ma anche interessante e
coinvolgente, sono le evoluzioni di trama parallele, che stavolta vedono come
protagonista la detective Carter – che riesce a trovare un’utilità in questo
episodio, al contrario dei due precedenti – e il ritorno di Kara Stanton e Mark
Snow (gli ex colleghi CIA di John) che avevamo lasciato a qualche puntata dal
season finale della passata stagione. E questa trama, non andrà a toccare solo
John e il suo passato, perché è chiaro che sta gettando le basi per una storia - che avendo
come punto di intersezione Alicia Corwin (l’amica di Nathan uccisa da Root) - che molto
probabilmente andrà a collidere con quella del gruppo governativo che acquistò
la macchina, e forse anche con quella della stessa Root.
Ma non solo evoluzione
di trama, questo episodio offre pure un evoluzione dei personaggi. Continua
l’ottima caratterizzazione di Harold, che mostrando chiaramente i segni
di quello che ha passato, i recenti avvenimenti ce lo
restituiscono ancor più complesso e umano di prima. E della
luce del personaggio di Harold, risplende anche John, e viene sottolineata e
rilanciata ancora più forte la loro amicizia, che rappresenta una delle colonne
portanti di questa serie. E in questo contesto intimistico dei personaggio si incastra alla perfezione, la nuova aggiunta: Bear – il cane adottato da John –
che diventa non solo un supporto, una sorta di spalla per Harold, ma
rappresenta anche un punto di unione e collante tra i due personaggi. Tutto
ciò viene condensato ed espresso alla perfezione nella meravigliosa scena di
chiusura.
Però, se Carter in
questo episodio trova un ruolo importante e definito, e non si limita a fare da
contorno alle azioni di John, Fusco invece sta tornando alla caratterizzazione
dei primi episodi della serie. Infatti, per il breve che gli è stato concesso
si è vestito dei panni del solito giullare. Spero non sia, appunto, l’inizio
del ritorno al passato, perché, non metto in dubbio che il nostro detective sia
divertentissimo, e in grado di regalarci alcuni dei momenti più esilaranti di PoI, però è quando viene calato nelle situazioni drammatiche che da il meglio, e
anche lo stesso attore emerge meglio. Trovo poi, che si stia calcando un po’ troppo
la mano sul contrappunto tra i due detective, perché va a sminuite il valore di
entrambi i personaggi. Con la Carter che diventa sempre più piatta, e monotona
con in bocca sempre lo stesso slogan “I’m a coop”. E Fusco invece, come dicevo,
viene screditato e rilegato all’immagine del poliziotto impacciato e poco
brillante. Insomma, si sta tendendo a stereotipare entrambi: l’una lo
stereotipo del diligente e perfetto poliziotto americano, l’altro lo stereotipo
del inetto poliziotto americano tutto panza e ciambelle.
VERDETTO
Nel complesso un buon
episodio, che rispecchia perfettamente lo stile della serie. Qualche sbavature qua e la – come le immancabili
trasmutazioni di John in Bud Spencer – ma le cose funzionano, e il voto è più
che positivo. La serie ritorna nel suo range, ma pur abbassando il ritmo
continua ad evolvere la sua storia e i soprattutto i suoi personaggi.
voto 7,5
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