martedì 29 novembre 2016

Falling Water 1x06 The Swirl - La Recensione



Episodio chiarificatore, che con decisione mette in ordini i vari pezzi, armonizzando il tutto, e confermando la mia iniziale impressione: il progetto dietro Falling Water è pensato e ben studiato.

Tutto è collegato, pensavo fosse il mantra di Dirk Gently’s Holistic Detective Agency, ma di episodio in episodio si è rivelato essere il leitmotiv anche di Falling Water. Ogni evento è un anello della stessa catena  e rappresenta allo stesso tempo  un punto di arrivo e un punto di partenza. Ogni personaggio e collegato in modo sottile, quasi etereo, all’altro. E il risultato di questo meccanismo che abbraccia l’intero mondo che la serie sta creando, è che tutto quello che succede ed è successo, anche se alle volte le cose sono sembrate essere buttate a caso, rappresentano i punti da seguire e unire per ricostruire la big picture. E dopo questo episodio, tutti quelli precedenti, che son potuti sembrare alle volte lenti ed estremamente criptici, acquistano tutt’altro significato, il loro vero significato.

sabato 19 novembre 2016

Dirk Gently's Holistic Detective Agency 1x04 Watkin - La Recensione



Nel precedente episodio è stato dato più spazio all’approfondimento dei personaggi, in questo invece si manifesta all’ennesima potenza l’essenza olistica e allo stesso tempo surreale di Dirk Gently's Holistic Detective Agency, dando vita a quaranta minuti di puro delirio che alla conclusione lasciano estasiati ed appagati.

Le sequenze iniziali sono un tripudio di surrealismo, che oltre ad essere esteticamente meravigliose, immergono fino ai capelli lo spettatore nel mondo, unico e speciale, di questa serie, dove l’assurdo e la regola, e anche macchine, giunte da altre dimensioni, che permettano di trasmutare la personalità di un uomo da un corpo all’altro, non solo sono possibili ma rappresentano gli strumenti con i quali viene combattuto lo scontro che si profila all’orizzonte. Poi si passa alle sequenze con protagonisti Todd e la sorella (Amanda), che regalano l’ennesimo dialogo esilarante, grottesco, e allo stesso tempo tremendamente affascinante, che permette allo spettatore, non solo di apprezzare la freschezza e la brillantezza di questa serie, ma anche la bravura degli attori – in questo caso Elijah Wood e Hannah Marks – che sfoderano una gestualità e una mimica facciale che riflettono alla perfezione le atmosfere della serie.

Dirk Gently's Holistic Detective Agency 1x03 Rogue Wall Enthusiasts - La Recensione



Dirk Gently’s Holistic Detective Agency continua il suo folle e surreale viaggio, regalandoci un altro episodio fantastico, che ha come unico difetto quello di durare troppo poco.

Più che sulla trama, in questo episodio ci si concentra sui personaggi, fornendo loro anche un accenno di background, e nel farlo la serie manifesta le sue molteplici tematiche, che danno vita ad un intreccio, affascinante e irresistibile, dove paranormale e fantascienza vanno a braccetto. E soprattutto Dirk Gently’s Holistic Detective Agency, in questo quarto episodio, e soprattutto mediante le indagini di Dirk e Farah Black ribadisce con una forza, che non ammette repliche, quello che è non solo il leitmotive, ma anche la colonna portante di tutta la serie: tutto è connesso, e ogni cosa, anche quella all’apparenza più insignificante o ridicola fa parte del grande piano partorito dal meccanismo perfetto del motore universale, che non conosce coincidenze e fatalità. Ed è il motore universale che porta Dirk e Farah Black a casa di Patrick, proprio nel momento e nel punto esatto in cui doveva essere.

giovedì 17 novembre 2016

Person of Interest 2x02 Bad Code - La Recesione



Questo episodio è una conferma. È una conferma sulle ambizioni che ha la serie. È una conferma sulla qualità della storia. È una conferma sulla solidità dell’amicizia tra John e Harold.

Il precedente episodio mi era piaciuto, questo mi ha convinta, mettendo in mostra la portata e le ambiizoni della storia. E soprattutto, la serie dimostra l’intenzione di sottolineare l’importanza di tutti i suoi personaggi, perché se in quella precedente, quello incisivo e insostituibile si è dimostrato solamente Harold, in questi due episodi John assume lo spessore e la rilevanza, che gli sono mancati per lunghi tratti nella stagione passata. E il personaggio assume spessore grazie ad una combinazione vincente e pensata di elementi, che hanno portato da un lato a valorizzare il lato umano, e quello più apprezzabile, del personaggio, e dall’altro hanno cementato meravigliosamente l’amicizia tra i nostri due protagonisti. Con John che non solo salva Harold, ma diventa il contrappunto, la smentita alla teoria di Root: John è la dimostrazione che non tutta l’umanità è bad code.

lunedì 14 novembre 2016

Falling Water 1x05 Ambergris - La Recensione



In questo quinto episodio di Falling Water le cose cominciano finalmente a quadrare, con i pezzi del puzzle che vanno a prende posizione e ad incastrarsi l’un l’altro.

Evolve la storia, evolvono gli intrecci ed avanzano anche i background dei personaggi. Molto spazio è stato riservato a Burton questa volta, che ha mangiato la foglia. Si è reso conto che le cose non quadrano, e che quello che vede in sogno ha ripercussioni sulla realtà. Assieme a lui facciamo la conoscenza di Isla, la giovane donna bionda che nell’episodio precedente aveva incontrato in sogno, e che lavora per conto di uno dei clienti della società di Burton, e ha di speciale il fatto che è come Tess: è in grado di viaggiare dentro i sogni delle persone, ma differenza di Tess ne è consapevole, e sfrutta la sua capacità. Ma ancora più importante di Isla, è il ritorno della misteriosa ragazza in rosso, che vediamo per la prima volta non solo nei sogni di Burton, ma anche nella realtà dove, è tenuta prigioniera dalla setta delle scarpe da tennis verdi sulla quale indaga Taka. E anche il legame tra lei e Burton diventa più chiaro: ha bisogno del suo aiuto.

domenica 13 novembre 2016

Person of Interest 2x01 The Contingency - La Recensione



Cominciai il recupero di Person of Interest all’inizio dell’estate, ma causa mille impegni e mille altre serie tv da recuperare, riesco a riprenderla solo ora, a distanza di quasi quattro mesi. La prima stagione mi aveva lasciato con una buonissima impressione, e con tante aspettative. Felice di vedere che, almeno in questo inizio di seconda stagione, non solo si mantiene il livello del season finale ma ci sono le premesse per crescere ulteriormente.

Confesso che la cosa che più mi sorprende e più apprezzo in Person of Interest, è che, nonostante nasca come un procedurale, e viene(veniva) mandato in onda su CBS – il network più “vecchio” che esista, fossilizzato su un modo di fare TV appartenente ormai al decennio passato, e che ne sta pagando il prezzo negli ultimi anni – riesce a mixare in modo perfetto le componenti verticali ed orizzontali, e rendendo l’evoluzione della trama orizzontale l’anima della serie, utilizzando i vari casi verticali da supporto, e come strumento per l’approfondimento dei personaggi.

And Then There Were None - La Recensione



Senza dubbio il miglior adattamento televisivo di un’opera di Agatha Christie: rimane fedele al romanzo senza andare a snaturare inutilmente la storia, si concede solo qualche licenza necessaria per dare un tocco di colore moderno al tutto.

Messa in scena veramente eccellente, con una regia e soprattutto dei montaggi da manuale, che hanno dato vita a sequenze non sono belle ma anche molto eleganti, come le esteticamente meravigliose contrapposizioni tra le bugie raccontate dai personaggi e i flashback nei quali viene mostrata la realtà dei fatti. Ho apprezzato moltissimo la fotografia, sublime, ha valorizzato al massimo le stupende ambientazioni naturali, e grazie a un magistrale gioco di luci, ombre e sfumature, ha reso alla perfezione l’atmosfera di catastrofe e tragedia incombente che avvolge questa storia. Semplicemente eccezionale l’intero cast che ha dato vita ai personaggi creati dalla Christie. Ma non solo la qualità tecnica, anche quella narrativa è ottima: la storia fin dal primo minuto avvolge lo spettatore, tenendolo sulle spine, mantenendo alta la tensione fino alla fine – anche per chi, come me ha letto il libro e ne conosce l’evoluzione – tenendo, in poche parole, incollati allo schermo.

Falling Water 1x04 Castles Made of Sand - La Recensione



Per come si erano messe le cose nell’episodio precedente, si poteva pensare che in questo sarebbe arrivato il contatto tra i tre protagonisti, ma così non è stato. E la storia non solo torna a dipanarsi su tre livelli, ma riesce a diventare ancora più criptica e complessa.

Acquisiscono spessore e importanza i personaggi secondari, e diventano parti certe di un piano molto più macchino e grande, e dei quali invece i nostri protagonisti – e noi con loro – non sappiamo nulla. Fili sottili, relazioni trasversali, ogni cosa è chiaramente collegate, anche se è impossibile stabilire con certezza il come e il perché, e si continua a vivere di congetture e ipotesi più o meno valide, come ad esempio quella sulla figura di Bill, che diventa sempre ambigua, e i suoi veri scopi indecifrabili. Ritorna il Andy, il ragazzo incontrato da Tess il suo primo sogno-esperimento, ma il suo ritorno non chiarisce nulla, anzi fa tutto il contrario, perché entro la fine lo ritroviamo ucciso e scaricato dentro un cassonetto dei rifiuti. Anche Andy, diventa una pedina, impossibile stabilire il suo ruolo, ma come quello tutti, anche il suo percorso va ad intersecarsi con quello di altri personaggi e nello specifico con la donna di colore sulla quale sta indagando Taka.

sabato 12 novembre 2016

Dirk Gently’s Holistic Detective Agency 1x02 Lost & Found - La Recensione



Nel secondo episodio Dirk Gently’s Holistic Detective Agency conferma tutte le ottime impressioni date nel pilot: ritmo indiavolato, dialoghi grotteschi e momenti di puro delirio, che armonizzati insieme danno vita a quaranta minuti di pura goduria.

La serie non fa marcia indietro, anzi accelera decisa lungo la strada che si è prefissata, rimanendo fedele alle regole adamsiane, che le permettono di dare vita a momenti semplicemente epici, caratterizzati da dialoghi surreali, eventi grotteschi, e da personaggi completamente fuori dagli schemi. Cose che se viste in un’altra serie farebbero storcere il naso, perché forzature e non sense narrativi grandissimi, ma non qui, non dove regnano le leggi di Adams Douglas, le cui opere sono si fondano sulle forzature narrative, o meglio, le sue opere estremizzano le forzature, estremizzano il non senso (apparente) facendoli divenire armoniosa estetica.

venerdì 4 novembre 2016

Dirk Gently’s Holistic Detective Agency 1x01 Pilot - La Recensione



Questa serie rappresenta una vera e propria botta di vita, in un panorama televisivo sempre più monotono e stantio.

Dirk Gently’s Holistic Detective Agency riporta alla vita il detective Olistico Dirk Gently creato da Douglas Adams (il creatore della famosissima saga Guida galattica per autostoppisti) e da il via a una storia che non risponde alle regole classiche della serialità, ma a quelle di un universo  caotico, però non privo di una logica. E per questo tutte le cose che, molto probabilmente, viste in un’altra serie verrebbero considerate come non senso, forzature che sconfinano nel trash, qui hanno una senso e un motivo, perché questa è una serie da guardare e giudicare da un’angolatura diversa (allo stesso modo in cui si leggono le opere di Adams) dove l’insensato non solo ha senso, ma diventa pure una forma d’estetismo tremendamente affascinante. Gli stessi personaggi visti in un altro contesto apparirebbero come macchiette, caricature, ma qui non solo sono l’espressione di un preciso stile,ma fanno parte del grande disegno.

The Good Place - La Recensione dei primi 8 episodi



Non amo particolarmente il genere comedy , al punto ché ne seguo una sola: The Big Bang Theory, e nonostante ormai sia considerata quasi all’unanimità in fase calante, continuo a considerarla il non plus ultra della comicità, ribaltandomi a quasi ogni battuta di Sheldon. Ma vista la mia esperienza limitata in materia ho deciso di ampliare i miei orizzonti, e lo faccio partendo da The Good Place.

Comincio col dire che l’unico motivo per cui ho scelto questa comedy è la presenza della bellissima Kristen  Bell (che adoro) nei panni della protagonista, quindi alla visione del primo episodio non avevo alcuna aspettativa, proprio perché non sapevo cosa aspettarmi, ho acquistato letteralmente a scatola chiusa.  Arrivata all’ottavo episodio il mio giudizio è più che positivo! La serie non è divertentissima, infatti alcune battute sono molto scontate, però nel complesso è piacevole, i personaggio affascinati e oltre che simpatici sono stati caratterizzati con molta cura, utilizzando anche molti flash back per raccontare il loro passato, e la trama è veramente molto interessante, e caratterizzata dai continui plot twist e cliffhanger che sorprendono e lasciano sempre con la voglia di vedere l’episodio successivo.

Viene raccontata una storia dalle sfumature vagamente filosofiche: dopo la morte le persone particolarmente buone e virtuose vengono accolte nel Good Place, quelle cattive invece vengono spedite nel Bad Place. Ma a scombinare l’armonia paradisiaca ci pensa Eleanor Shellstrop (Kristen Bell) una giovane ragazza deceduta, che viene mandata per sbaglio nel Good Place, questo innesca una serie di reazioni a catena che rischiano di danneggiare l’intero sistema. Eleanor, consapevole di essere nel posto sbagliato, convince Chidi - la sua falsa anima gemella, che in vita era un professore universitario di etica - ad aiutarla a ritrovare la retta via, in modo di riuscire a meritarsi il suo posto nel Good Place ed evitare di essere scoperta e mandata nel Bad Place. E cosi hanno inizio le avventure di Eleanor, che cerca di imparare ad essere un brava persona, ma nonostante l’impegno i guai sono sempre dietro l’angolo.

Mi ha colpito positivamente anche la qualità della messa in scena, soprattutto le scenografie sono veramente molto curate, e grazie alla scelta di colori dalle tonalità accese e calde, viene resa perfettamente l’atmosfera di pace e beatitudine che avvolge il Good Place. Più grezzo invece l’uso della CGI, che genera effetti speciali di fattura scadente, che mal si armonizzano al contesto.
Per quanto riguarda il cast invece, ottima Kristen Bell: fin dal primo momento è riuscita a caratterizzare il suo personaggio alla perfezione, infondendo in Eleanor la freschezza e la dinamicità che da sempre la caratterizzano. Un buon lavoro lo fa pure Ted Danson nei panni di Micheal, risultando non solo molto credibile ma anche il personaggio più divertente dell’intera serie. Una piacevole sorpresa è stata anche Jameela Jamil, che non offre una grande prova attoriale, però riesce a dare i giusti toni al suo personaggio, Tahani, grazie anche al meraviglioso accento, fluido e ricercato. 
Situazione analoga anche per quanto riguarda i personaggi: Eleanor funziona benissimo, e riesce senza fatica a reggere il ruolo da protagonista, impossibile non amarla fina subito. E rappresenta pure il punto d’accesso per spettatore nel Good Place, perché Eleanor in vita non era una ragazza nella media, ecco forse in questo la serie trasuda un eccessivo buonismo, da fiaba, richiesto forse dal pubblico al quale si rivolge: Eleanor in vita non era la socia di Al Capone, ma una ragazza come tante, egoista, pigra e svogliata, ma nel Good Place possono accedere solo le persone buone ed estremamente virtuose, ed ecco che per questo alcuni dei personaggi, alcune situazioni rischiano di apparire stucchevoli, e per questo Eleanor è il personaggio per il quale è più facile empatizzare.  

VERDETTO

Nel complesso ampiamente promossa! Una comedy leggera, sicuramente non divertentissima e originale, ma ritrova i suoi maggiori pregi, nella protagonista, interpretata alla perfezione dalla bella Kristen, nella simpatia dei personaggi di contorno, e soprattutto in una trama interessante e coinvolgente, che procede spedita senza girare a vuoto, ed è caratterizzata da continui colpi di scena che provvedono a mantenere sempre alto l’interesse.

voto 7+

giovedì 3 novembre 2016

Flash Review: Designated Survivor 1x05 The Mission



Se leviamo i momenti stucchevoli, che nascono dalla propaganda da famiglia del mulino bianco, questo si può considerare l’episodio più interessante fino ad ora. Inizia con un plot hole, ma riesce ad evolvere in modo funzionale per la storia e per i personaggi. Molto interessanti le parti che riguardano la politica e gli intrallazzi, con le figure dei due congressisti sempre più ambigue. Per ora i sospetti puntano tutti sul redivivo MacLeish, e sicuramente lui centra con l’attentato al Campidoglio, però è tutto troppo chiaro e troppo facile, ci deve essere per forza qualcos’altro sotto, e io propendo a pensare che in qualche modo, sia collegata all’attentato anche la congressista Hookstraten. Diventa, nonostante si muova su passi da copione scontato, interessante anche la parte legata alle indagini portate avanti dal personaggio interpretato dalla sempre bella Maggie Q.

mercoledì 2 novembre 2016

Berlin Station 1x03 Riverrun Dry - La Recensione



Terzo episodio dal ritmo incalzante, che non solo porta avanti la storia, ma continua un ottimo lavoro di caratterizzazione dei personaggi.

Direi che dei tre visti fino ad ora questo è l’episodio migliore. Cinquanta e passa minuti che scorrono velocemente, e quando arriva il finale se ne vuole ancora e subito. Merito del ritmo narrativo molto più spedito, che a tratti supportato da una regia più dinamica diventa incalzante, e porta avanti senza indugio le varie trame e sottotrame che animano questa storia. E mentre la storia evolve si continuano a caratterizzare i personaggi, ne vengono dipinte le sfumature delle personalità, vengono fuori le paure, le ansie e le preoccupazioni, e soprattutto viene fuori quanto il lavoro che svolgono pesi sulle loro vite. Ma a rendere i personaggi di questa serie riusciti è soprattutto il realismo con il quale vengono rappresentati,non ci sono super eroi o agenti invincibili, ma persone normali con dubbi, paure, ambizioni e vizi. E a rendere  credibili i personaggi di Berlin Station contribuisce non poco anche la scelta del cast: gli attori, oltre che bravi, sono esteticamente azzeccati.

Dickensian - La Recensione



È stato perfettamente ricreato, e alle volte e espanso e reinterpretato il meraviglioso mondo dickensiano, senza snaturare e tradire la propria fonte e conservando quelle tematiche sociali tanto care a Dickens.

Una serie che forte dei ricchi e pregiati contenuti ai quali ha attinto per prender vita, viene supportata da un’ottima tecnica produttiva, che si vede soprattutto nella grande cura per le ambientazioni, i costumi e i dialoghi, confermando che la BBC è inarrivabile quando si tratta di rappresentare l’Inghilterra Vittoriana. Di buon livello si è dimostrato l’interno cast, formato anche da tanti nomi noti come Tuppence Middleton (Black Mirror, Sense 8), Mark Stanley (Game of Thrones), Anton Lesser (Game of Thrones) ma su tutti spiccano Ned Dennehy e Stephen Rea che hanno interpretato magistralmente dando loro grande personalità Ebenezer Scrooge e l’Ispettore Bucket. E pur avendo da gestire un ampio numerosi personaggi, gli autori sono riusciti a renderli quasi tutti interessanti, e quelli che non hanno avuto il compito di portare avanti le trame principali, hanno regalato leggerezza all’intera storia, come ad esempio gli esilaranti siparietti tra Mr e Mrs Bumble, o la strampalata e alcolizzata Mrs Gamp (interpretata da un’ottima Pauline Collins) e nel complesso tutti ha contribuito a ricreare e dare vita al meraviglioso e magico mondo creato da Charles Dickens.

Falling Water 1x03 Monsters, Most Familiar - La Recensione



Rimane sempre tutto molto etereo e sfumato, ma si cominciano ad intravedere le forme:  la storia inizia ad acquisire sostanza, e i personaggi cominciano ad avere un po’ di background.

Abbiamo un focus su Tess – che approfitto per dire ancora una volta, considero il personaggio più riuscito, e Lizzie Brochere che la interpreta l’attrice più in parte  - viene a galla qualcosa del suo passato, ed entrano in gioco la madre e la sorella, che andranno sicuramente a ricollegarsi al plot centrale (già la sorella è chiaro che in qualche modo è collegata con la setta sulla quale sta investigando Taka). Si ha la conferma di quello che era stato accennato negli episodi precedenti: Tess ha sofferto di problemi psichici, e per questo anni prima (nel 2009) è stata internata in un istituto psichiatrico, e gli eventi mostrati nelle prime scene del pilot (di Tess che partorisce o sogna di partorire) vengono inquadrati proprio in questo periodo e più precisamente in un “buco” di tre giorni duranti i quali Tess scappa dall’istituto, ma non ha memoria di dove sia andata o cosa abbia fatto

The Frankenstein Chronicles 1 - La Recensione della prima stagione



Nel complesso la stagione mi è piaciuta, e ho apprezzato particolarmente gli spunti filosofici e morali che la storia offre, però nel complesso la serie risulta inferiore ai soliti standard dei period drama made in UK.

Ho apprezzato molto la riproduzione delle ambientazioni: curate e studiate ripropongono ottimamente la Londra dell’ottocento. Ancor di più ho apprezzato le atmosfere, fumose, sporche, senza imbellettamenti, si armonizzano perfettamente con la storia, anch’essa sporca e scura.
Originale – e anche vincente – il modo in cui è stato reinterpretato il romanzo Frankenstein: or, The Modern Prometheus  di Mary Shelly, intrecciando storia, scienza e fantascienza gotica, per creare una storia interessante e dalle sfumature molto affascinanti, nella quale la stessa Mary Shelly diventa una dei protagonisti.

Falling Water 1x02 Calling the Vasty Deep - La Recensione



Un secondo episodio che va aggiungere altre domande ed infittire ancor di più il mistero che avvolge la serie e i personaggi,  lasciando ancora lo spettatore al buio.

Come avevo detto parlando del primo episodio la tecnica non raggiunge livelli d’eccellenza, però è curata, e alcune sequenza sono state costruite in modo molto interessante, e soprattutto viene resa alla perfezione la fusione tra sogno e realtà rendendo spesso impossibile distinguere cosa sia reale o cosa sia un sogno. Adoro letteralmente le atmosfere oniriche e dai toni surreali, con tratti grottesche e pregne di pregne di simbolismo – l’acqua e le contrapposizioni soprattutto, e c’è da dire che Falling Water, allo stato attuale è ancora più confusa e criptica di un opera del maestro Lynch.

martedì 1 novembre 2016

The Magicians 1 - La recensione della prima stagione



Una serie che ho cominciato con poche pretese, ma che pur non raggiungendo livelli di eccellenza, anzi spesso e volentieri sconfina nella mediocrità, nel complesso riesce a intrattenere bene, raccontando una storia che nelle battute finali evolve in un modo che non ci aspetta, creando tanto interesse e tanta curiosità per il prosieguo.

La serie è molto godibile, ma mostra difetti e problemi molto evidenti, su tutti il cast: il livello attoriale generale è veramente basso, e raggiunge punti imbarazzanti con le interpretazioni di Jason Ralph (Quentin Coldwater, il protagonista) e Arjun Gupta (Penny), con il primo che dimostra chiaramente la sua incapacità nel recitare e nel caratterizzare il proprio personaggio, il secondo invece sembra avere l’interruttore fisso su modalità tamarro imbronciato, e spesso parla tramite mugugni. Non brilla neppure Olivia Taylor Dudley (Alice), che per quanto carina l’attrice ogni volta che parla sembra sull’orlo di una crisi di nervi o che stia per mettersi ad urlare, ma come dicevo in generale non brilla nessun attore, eccezion fatta per Esmé Bianco che porta con dignità a casa la parte. Un altro punto dolente, molto dolente, è la narrazione: non ha un ritmo, passa da non succede ‘na mazza a succede di tutto e di più, e i personaggi sembrano essere presi e sbattuti a forza dentro gli eventi, e inevitabilmente alla fine molte cose sembrano forzate o senza senso.