Nel secondo episodio Dirk Gently’s Holistic Detective Agency
conferma tutte le ottime impressioni date nel pilot: ritmo indiavolato,
dialoghi grotteschi e momenti di puro delirio, che armonizzati insieme danno
vita a quaranta minuti di pura goduria.
La serie non fa marcia
indietro, anzi accelera decisa lungo la strada che si è prefissata, rimanendo
fedele alle regole adamsiane, che le
permettono di dare vita a momenti semplicemente epici, caratterizzati da
dialoghi surreali, eventi grotteschi, e da personaggi completamente fuori dagli
schemi. Cose che se viste in un’altra serie farebbero storcere il naso, perché
forzature e non sense narrativi
grandissimi, ma non qui, non dove regnano le leggi di Adams Douglas, le cui opere sono si fondano sulle forzature
narrative, o meglio, le sue opere estremizzano le forzature, estremizzano il
non senso (apparente) facendoli divenire armoniosa estetica.
E Dirk Gently’s Holistic Detective Agency adotta
questo meraviglioso stile, e unendolo ad un ritmo sostenuto, dove accade tutto
e il contrario di tutto, costruisce un episodio che è una vera è propria goduria.
Un caos tremendamente affascinante e irresistibile, che come un buco nero
risucchia lo spettatore, catapultandolo in un mondo dove non esistono le
coincidenze, ma ogni cosa e ogni evento sono espressione del grande disegno,
nel quale si ritrovano già tracciati i percorsi dei nostri personaggi.
La storia si sta
dipanando attraverso una serie di sottotrame, per ora parallele, ma che
inevitabilmente andranno ad intrecciarsi, o forse sarebbe meglio dire in questo
caso, a scontrarsi l’un l’altra, per ribadire a voce alta che nulla
nell’universo di questa serie è una coincidenza, ma tutto è connesso. In modo
speculare evolvono le storie di Dirk Genlty e Burt Curlish, il primo,
come ben sappiamo, un detective olistico,
la seconda invece un’assassina olistica
(e tremendamente sexy). Entrambi mossi dalle stesse consapevolezze, avanzano
non curanti dei pericoli annidati lungo le loro strade, perché sanno di essere
parti di un disegno universale, e proprio in virtù di ciò le leggi universali
li proteggono. Ma i paralleli non si esauriscono in ciò, ma continuano nelle
rispettive figure di Todd e Ken, anche loro figure
speculari, ragazzi normali, che si sono ritrovati catapultati in eventi per
loro inimmaginabili, diventando – senza volerlo – compagni di avventure di Dirk e Burt. E se Todd e Dirk ci
hanno regalato momenti a dir poco esilaranti, che hanno reso il pilot e anche
questo episodio spumeggianti, dall’altra parte Bur e Ken non sono da meno,
anzi raggiungono vette di delirio eccezionali, ma soprattutto seguendo le loro
vicende ritroviamo la chiara espressione delle leggi adamsiane, che
trovano la loro perfetta applicazione proprio nella psicopatica, sexy,
assassina Burt: che protetta dall’universo risulta impossibile da uccidere.
VERDETTO
La trama rimane
complessa, contorta, e al momento impossibile da districare, ma riesce
meravigliosamente ad incantare e coinvolgere. La storia, come ho detto si sta
sviluppando su più livelli e tramite vari personaggi, i quali percorsi però
cominciano già ad intersecarsi. E se la serie riuscirà a mantenere questo
livello per i sei episodi restanti, il successo è assicurato! Forse, l’unico
difetto, a volercelo trovare, è che questa serie forse poco si adatta a chi non
conosce le opere adamsiane, o non
apprezza questo stile narrativo.
voto 8+
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