sabato 12 novembre 2016

Dirk Gently’s Holistic Detective Agency 1x02 Lost & Found - La Recensione



Nel secondo episodio Dirk Gently’s Holistic Detective Agency conferma tutte le ottime impressioni date nel pilot: ritmo indiavolato, dialoghi grotteschi e momenti di puro delirio, che armonizzati insieme danno vita a quaranta minuti di pura goduria.

La serie non fa marcia indietro, anzi accelera decisa lungo la strada che si è prefissata, rimanendo fedele alle regole adamsiane, che le permettono di dare vita a momenti semplicemente epici, caratterizzati da dialoghi surreali, eventi grotteschi, e da personaggi completamente fuori dagli schemi. Cose che se viste in un’altra serie farebbero storcere il naso, perché forzature e non sense narrativi grandissimi, ma non qui, non dove regnano le leggi di Adams Douglas, le cui opere sono si fondano sulle forzature narrative, o meglio, le sue opere estremizzano le forzature, estremizzano il non senso (apparente) facendoli divenire armoniosa estetica.
E Dirk Gently’s Holistic Detective Agency adotta questo meraviglioso stile, e unendolo ad un ritmo sostenuto, dove accade tutto e il contrario di tutto, costruisce un episodio che è una vera è propria goduria. Un caos tremendamente affascinante e irresistibile, che come un buco nero risucchia lo spettatore, catapultandolo in un mondo dove non esistono le coincidenze, ma ogni cosa e ogni evento sono espressione del grande disegno, nel quale si ritrovano già tracciati i percorsi dei nostri personaggi.

La storia si sta dipanando attraverso una serie di sottotrame, per ora parallele, ma che inevitabilmente andranno ad intrecciarsi, o forse sarebbe meglio dire in questo caso, a scontrarsi l’un l’altra, per ribadire a voce alta che nulla nell’universo di questa serie è una coincidenza, ma tutto è connesso. In modo speculare evolvono le storie di Dirk Genlty e Burt Curlish, il primo, come ben sappiamo, un detective olistico, la seconda invece un’assassina olistica (e tremendamente sexy). Entrambi mossi dalle stesse consapevolezze, avanzano non curanti dei pericoli annidati lungo le loro strade, perché sanno di essere parti di un disegno universale, e proprio in virtù di ciò le leggi universali li proteggono. Ma i paralleli non si esauriscono in ciò, ma continuano nelle rispettive figure di Todd e Ken, anche loro figure speculari, ragazzi normali, che si sono ritrovati catapultati in eventi per loro inimmaginabili, diventando – senza volerlo – compagni di avventure di Dirk e Burt. E se Todd e Dirk ci hanno regalato momenti a dir poco esilaranti, che hanno reso il pilot e anche questo episodio spumeggianti, dall’altra parte Bur e Ken non sono da meno, anzi raggiungono vette di delirio eccezionali, ma soprattutto seguendo le loro vicende ritroviamo la chiara espressione delle leggi adamsiane, che trovano la loro perfetta applicazione proprio nella psicopatica, sexy, assassina Burt: che protetta dall’universo risulta impossibile da uccidere.

VERDETTO 
 
La trama rimane complessa, contorta, e al momento impossibile da districare, ma riesce meravigliosamente ad incantare e coinvolgere. La storia, come ho detto si sta sviluppando su più livelli e tramite vari personaggi, i quali percorsi però cominciano già ad intersecarsi. E se la serie riuscirà a mantenere questo livello per i sei episodi restanti, il successo è assicurato! Forse, l’unico difetto, a volercelo trovare, è che questa serie forse poco si adatta a chi non conosce le opere adamsiane, o non apprezza questo stile narrativo.

voto 8+

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