lunedì 26 settembre 2016

Recensione: Person of Interest 1x05 - Judgement



Quinto episodio un po’ deludente. Assenza di mordente, caso anonimo, totale assenza di flashback rivelatori del passato dei nostri protagonisti.
 
Il caso costruito attorno al number  del bambino rapito manca di originalità, e per sopperire a ciò, cerca di puntare alle emozioni, con Jonh che prende a cuore la situazione, ed è deciso a riportare il bambino al padre, perché citando le sue parole “non permetterò che rimanga solo” ma il risultato è tutt’altro che vincente. Ne viene fuori una storia banale e spesso noiosa.
A salvare il tutto dalla disfatta totale è il contorno. Il detective Fusco, su ordine di John, marca stretta la detective Carter, che però sembra non nutrire grande fiducia nel suo nuovo partner. Comunque lavorano al loro primo caso insieme, e sembra l’inizio di una relazione, che potrà portare a sviluppi interessanti, che andranno a toccare direttamente i nostri due protagonisti.

Harold invece è stato quasi assente. Fugace il suo minutaggio e soprattutto poco incisivo. Però belle le scene finali, che contrapposte a quelle iniziali, mostrano una crescita, seppur fatta di piccoli passi, del rapporto tra lui e John. E i ringraziamenti di John, per avergli dato quel lavoro, sono sinceri, e lo testimonia la dedizione che ci mette nello svolgerlo. E Harold, forse colpito o commosso, mostra una seppur minima apertura, e sembra volersi fidare. E questo sviluppo seppur minimo, è la cosa più interessante e significativa di tutto l’episodio.

Altra cosa che mi sono piaciute, le interazioni tra John e Fusco, brevi ma riscuotono successo, regalando momenti divertenti, che non guastano mai, però mi auguro che la funzione del personaggio di Fusco non sia quella di diventare “la scimmietta divertente” della serie, spero proprio in suo sviluppo, perchè il personaggio da vari spunti d’evoluzione, e in qualche modo può essere accomunato allo stesso percorso di redenzione che entrambi i nostri protagonisti hanno intrapreso. E poi, Chapman, l’attore che lo interpreta sta facendo un buon lavoro.

La nota più dolente, rimane la caratterizzazione di John. Si continua sulla strada del Terminator dalle sfumature tamarra, anzi, in questo episodio si calca ancora di più la mano, con scene dove da solo stende gruppi intere di avversari, in quella della sparatoria finale, dove John piroetta come fosse un ballerino sfidando ogni legge della balistica. Ma le sparatorie in generale, sembrano essere un problema ricorrente della serie, che va anche oltre la caratterizzazione di John. Sono fatte alla bene e meglio, e molte volte, come in questo caso, con proiettili che compaiono dal nulla e tracciano traiettorie perfette, risultano completamente incredibili.



VERDETTO

Episodio che mi è piaciuto ancora meno del precedente, che già era poco convincente. Mancando di dinamiche importanti e presentando un caso poco interessante, inevitabilmente finisce per mettere in luce le note stonate della serie, su tutte la caratterizzazione alla Terminator di John, che lo rende sempre più un personaggio fuori la realtà, e la poca cura tecnica nelle scene action.

Voto 5

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