martedì 27 settembre 2016

Recensione: Person of Interest 1x08 - Foe



Episodio che riduce di parecchio il ritmo, ma tornano i flashback per continuare l’introspezione dei personaggi, John in questo caso. Il number  è un altro militare – ex uomo della Stasi ai tempi della guerra fredda – che come quello del terzo episodio, ha qualcosa in comune con John: entrambi hanno perso chi amavano a causa della scelta di servire il loro paese,e  a entrambi il loro stesso paese ha voltato le spalle. Ripropongono anche la struttura del terzo episodio, sfruttano il parallelismo tra i due, per inserire altri tasselli sul passato di John.

 Il caso è godibile, ma nulla di speciale. Manca di originalità, racconta una storia molto abusata, e la costruzione traballa e spesso, sia nella costruzione che nella storia. Alcuni montaggi fatti proprio alla buona, alcuni passaggi narrativi molto superficiali, come l’ex spia infallibile, meticolosa, che dissemina marchi tedeschi che finiscono per essere le briciole di pane che permetteranno a John di rintracciarlo. E non mancano le forzature, come il veleno letale che non è letale, o le frasi fatte di luoghi comuni, che a me vanno di traverso, come “ho imparato dal migliore”. Interessanti, e anche intensi i confronti a cuore aperto tra John e Khol (il number), che danno profondità e umanità al personaggio di John, sottolineando il suo senso del dovere e la sua propensione al sacrificio. Peccato poi, arrivino le scene alla Terminator a farlo apparire fuori dalla realtà e poco credibile. Buono il finale, con un dialogo di poche battute ma efficaci tra John e Harold.

Punto forte dell’episodio i flashback, anche se, durano una manciata di minuti. Ci raccontano della prima missione di John e fa l’apparizione quella che sembra essere la sua partner e anche la sua addestratrice, e tra parentesi e pure una bella donna. Ma è ancora presto per fare congetture e teorie su di lei, potrebbe essere stata solo una semplice comparsata sporadica.

Altre cose che vanno ad arricchire una puntata sennò estremamente scarna: finalmente Fusco non viene mostrato come lo stereotipo del poliziotto incapace, anzi, salva John e ha il suo momento di gloria. Divertente la scena in cui vediamo per la prima volta sul campo e in azione John e Harold, esilarante l’espressione di Harold quando si ritrova a fare da puntatore a John che imbraccia un fucile di precisione.

VERDETTO

Episodio senza infamia e senza lode, rimane godibile, ma è come se la serie abbia fatto un passo indietro rispetto precedente, ritornando al caso verticale, arricchito dai flashback che apportano qualche tassello al background di John.  Si guarda e non annoia, ma di certo mi aspettavo di meglio.

Voto 6,5

Nessun commento:

Posta un commento