Un altro buon
episodio, che il risvolto finale fa diventare pure rilevante! Un altro caso
interessante, ben costruito, che va a ricollegarsi agli avvenimenti accaduti
nel quarto episodio, dimostrando così che la serie sta costruendo un proprio
mondo.
Il combinare
perfettamente humor e drama, alternando momenti intensi e tesi con siparietti
comici, che divertono e alleggeriscono l’episodio rendendolo anche più
piacevole, si conferma nel DNA della serie. Ed è una delle caratteristiche che
io più apprezzo, pur paradossalmente non amando il genere comedy. Ma, se una
serie non è in grado anche di prendersi poco sul serio, di farmi ridere, e come
se le mancasse qualcosa di importante, ed inevitabilmente perde punti. Person
of Interst fortunatamente ama scherzare, prendersi poco sul serio e anche
giocare maliziosamente, come nella scena di apertura di questo episodio che
trasuda bromance, dove Harold dimostra di possedere anche capacità sartoriali,
sistemando alla perfezione il nuovo abito a John.
Parliamo subito della
cosa che mi ha deluso, perché poi tutto il resto mi è piaciuto: Fusco lasciato
completamente fuori! Dopo il finale dell’episodio precedente mi aspettavo che
si continuasse a portare avanti parallelamente anche la sua storia, visto
quanto è interessante.
Il resto come dicevo,
mi è piaciuto. Originale il caso, che tiene incollati fino all’ultimo momento,
perché la matassa è difficile da sbrogliare. Costruito e ambientato nel mondo dell’alta
finanza, quindi la presenza di qualche tecnicismo legato all’ambiente è
d’obbligo, ma nulla che renda difficile comprendere il funzionamento o lo
sviluppo della storia.
Harold continua a
scendere in campo e non a rimane fermo dietro al computer come nei primi
episodi, e questo rende più dinamica la narrazione, e anche più divertente!
Perché quando Harold deve intrufolarsi furtivamente nell’abitazione di
qualcuno, il divertimento non manca!

<<chi si prende cura di te John
adesso?>>
<<qualcuno c’è.>>
Parole ascoltate anche
Harold, come sempre è dall’altra capo del telefono, e che inevitabilmente lo toccano,
lo rendono quasi fiero.
E fin qui è un buon
episodio, con un buon caso che cementa ancor di più l’amicizia tra i due
protagonisti, ma, i minuti finali ci regalano un grande plot twist, che rende
l’episodio non solo buono ma anche rilevante! Alla fine si scopre che dietro la
truffa finanziari del valore di oltre trecento milioni di dollari, c’è Elias!
La sua è un’apparizione di pochi secondi, ma da tutt’altro valore all’episodio.
Ci mostra quanto potere abbia il nostro boss preferito – riesce ad arrivare a
dei senatori – e ci rassicura sul fatto che il suo piano di conquista della città
è tutt’altro che dimenticato, anzi, sembra proprio che stia cercando il modo
per poter finanziare la sua guerra.
VERDETTO
L’episodio l’ho detto
è buono! Interessante, appassionante fin dall’inizio, nel finale sorprende e
rincara la dose di hype che c’è attorno al personaggio di Elias, che pur
apparendo poco, si conferma un ottimo antagonista. Intelligente, elegante, completamente
privo di clichè e stereotipi - quelli li hanno dati tutti a John poveraccio - proprio
ben scritto fino ad ora.
Voto 7
Nessun commento:
Posta un commento