mercoledì 28 settembre 2016

Recensione: Person of Interest 1x16 - Risk



Un altro buon episodio, che il risvolto finale fa diventare pure rilevante! Un altro caso interessante, ben costruito, che va a ricollegarsi agli avvenimenti accaduti nel quarto episodio, dimostrando così che la serie sta costruendo un proprio mondo.

Il combinare perfettamente humor e drama, alternando momenti intensi e tesi con siparietti comici, che divertono e alleggeriscono l’episodio rendendolo anche più piacevole, si conferma nel DNA della serie. Ed è una delle caratteristiche che io più apprezzo, pur paradossalmente non amando il genere comedy. Ma, se una serie non è in grado anche di prendersi poco sul serio, di farmi ridere, e come se le mancasse qualcosa di importante, ed inevitabilmente perde punti. Person of Interst fortunatamente ama scherzare, prendersi poco sul serio e anche giocare maliziosamente, come nella scena di apertura di questo episodio che trasuda bromance, dove Harold dimostra di possedere anche capacità sartoriali, sistemando alla perfezione il nuovo abito a John.

 Parliamo subito della cosa che mi ha deluso, perché poi tutto il resto mi è piaciuto: Fusco lasciato completamente fuori! Dopo il finale dell’episodio precedente mi aspettavo che si continuasse a portare avanti parallelamente anche la sua storia, visto quanto è interessante.

Il resto come dicevo, mi è piaciuto. Originale il caso, che tiene incollati fino all’ultimo momento, perché la matassa è difficile da sbrogliare. Costruito e ambientato nel mondo dell’alta finanza, quindi la presenza di qualche tecnicismo legato all’ambiente è d’obbligo, ma nulla che renda difficile comprendere il funzionamento o lo sviluppo della storia.
Harold continua a scendere in campo e non a rimane fermo dietro al computer come nei primi episodi, e questo rende più dinamica la narrazione, e anche più divertente! Perché quando Harold deve intrufolarsi furtivamente nell’abitazione di qualcuno, il divertimento non manca!
 
E oltre al plot, procede anche il rapporto tra John e Harold, che stanno diventando una colonna portante per la serie, reggendola in quegli episodi in cui mancano gli argomenti e si pecca troppo di poca originalità, riuscendo a rinvigorire, a rendere interessanti, divertenti, anche tante situazioni scontate e a quasi banali. E si conferma il fatto che, quando John dismette i panni di Terminator fuori dalla realtà, mostrandosi più umano, più vero, il personaggio ne beneficia e di molto, acquisendo più spessore. E anche l’attore emerge meglio. E tutto questo è il riassunto di una sola frase, di poche parole, che John dice in risposta alla domanda della sua amica senza tetto:
<<chi si prende cura di te John adesso?>>
<<qualcuno c’è.>>
Parole ascoltate anche Harold, come sempre è dall’altra capo del telefono, e che inevitabilmente lo toccano, lo rendono quasi fiero.

E fin qui è un buon episodio, con un buon caso che cementa ancor di più l’amicizia tra i due protagonisti, ma, i minuti finali ci regalano un grande plot twist, che rende l’episodio non solo buono ma anche rilevante! Alla fine si scopre che dietro la truffa finanziari del valore di oltre trecento milioni di dollari, c’è Elias! La sua è un’apparizione di pochi secondi, ma da tutt’altro valore all’episodio. Ci mostra quanto potere abbia il nostro boss preferito – riesce ad arrivare a dei senatori – e ci rassicura sul fatto che il suo piano di conquista della città è tutt’altro che dimenticato, anzi, sembra proprio che stia cercando il modo per poter finanziare la sua guerra.

VERDETTO

L’episodio l’ho detto è buono! Interessante, appassionante fin dall’inizio, nel finale sorprende e rincara la dose di hype che c’è attorno al personaggio di Elias, che pur apparendo poco, si conferma un ottimo antagonista. Intelligente, elegante, completamente privo di clichè e stereotipi - quelli li hanno dati tutti a John poveraccio - proprio ben scritto fino ad ora.

Voto 7

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