Dopo questo episodio
le mie aspettative sulla serie aumentano, perché l’aggiunta di questo nuovo,
criptico ma, pericoloso antagonista, fa salire e non di poco lo spessore di
tutta la storia. Migliore episodio insieme al settimo, ed entrambi segnano un
punto di svolta. Quello dove Elias fa la sua prima apparizione, lasciava
intendere che la serie vuole essere qualcosa di più di un semplice procedurale.
Questo episodio conferma queste ambizioni, e alza ancora di più il tiro.
Si comincia con il number del giorno, e le vicende che gli
vengono costruite attorno sono molto interessanti, infatti, questo se non il
migliore, e tra i migliori casi che la serie ha proposto. Originale, ben
strutturato, con colpi di scena poco prevedibili. Il tutto poi viene impreziosito
dal ritorno di Zoe, la fixer del sesto episodio, che fa la conoscenza di Harold
– e l’intera scena dell’incontro è stata a dir poco fantastica – e aiuta i
nostri a risolvere l’intrigato caso che vede un innocente incastrato per un
omicidio che non ha commesso.
Le mosse dei nostri
sono coadiuvate dalla Carter che, con mia sorpresa, sembra sempre più integrata
nella squadra. Ma, la prima avvisaglia a dirci che, non è il “solito” caso sono
gli intensi momenti dove l’haker geniale, che su commissione ha organizzato il
piano per incastrare il “number”, riesce ad incastrare anche Harold, riuscendo
ad entrare nella linea sicura che lui e John utilizzano per comunicare. E
questo è solo l’inizio, perché da qua in poi è un’escalation di tensione
continua che tiene incollati allo schermo.
Però, la consacrazione
dell’episodio avviene nei momenti finali. Il number viene scagionato, il vero
mandante viene trovato morto dalla polizia, l’haker che ha organizzato tutto
invece riesce a sparire ma, non senza lasciare un segno veramente inquietante.
Negli ultimi minuti tramite una chat anonima contatta Harold. Dice di avere
tanti nomi, ma quello che più le piace è root, fa i complimenti al nostro genio
per la vittoria, ma promette che si farà rivedere e conclude la conversazione
rivelando di conoscere Harold, o almeno ne conosce il nome. E scoprire che qualcuno conosce Harold, il
nostro super riservato Harold, è uno di quei plot twist che ti lascia a fissare
per qualche il momento lo schermo anche quando l’episodio è terminato e i titoli
di coda sono passati.

VERDETTO
Episodio veramente
ottimo, che va ad aumentare lo spessore della serie ampliandone la mitologia
con l’aggiunta di Root, che sembra essere a tutti gli effetti il Moriarty di
Harold. E il grande pregio è, che tutto questo è stato ottenuto senza snaturare
o forzare la struttura portante della serie. Tutto è iniziato con il solito
“number” per arrivare tramite torsioni veramente ben studiate a questo finale
eccezionale.
Voto 8
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