mercoledì 28 settembre 2016

Recensione: Person of Interest 1x19 - Flesh and Blood



L’episodio migliore fino ad ora! Tensione dal primo all’ultimo minuto! Vengono tirati i fili di una trama importante, ma senza chiuderla. Tutt’altro, viene sfilacciata ad arte per creare nuovi punti di partenza.

I quadratini, i preview dei number nella sigla, la genesi della situazione nei primi minuti dell’episodio, ci hanno mostrato la cura che la serie ha per i dettagli. E per questo, quando si sente la voce di Elias nei primissimi istanti, è come se suonasse un campanello d’allarme a dire: tenetevi forte!

La macchina questa volta tira fuori ben cinque numeri, tutti di grande rilevanza: i cinque boss delle cinque famiglie mafiose di New York. E il comune denominatore è chiaro fin da subito, tutte e cinque sono le vittime. E come dice John c’è solo un uomo abbastanza folle e con il potere e le risorse necessarie per tentare di prendere il controllo di cosa nostra: Carl Elias. Ammetto che credevo che avrebbero tenuto Elias per il grande finale di stagione, ma credevo male e mi fa piacere, perché vuol dire che puntano a sviluppare, entro questa stagione, anche le altre trame aperte o accennate nel corso di questi diciotto episodi.

L’episodio ha coinvolto tutti i nostri personaggi, infatti il team si riunisce per fare fronte comune alla minaccia rappresentata da Elias. La Carter, prende finalmente consapevolezza che da sola non può arrivare lontano, che ha bisogno di aiuto, di appoggio, e in un sistema corrotto, dove anche i suoi colleghi possono essere i nemici, le uniche persone delle quali può fidarsi sono proprio John e Harold, che utilizzeranno anche metodi poco ortodossi e molte volte oltre il limite della legge, ma hanno la bussola morale puntata nella giusta direzione. Da questo episodio sembra proprio, che i nostri due vigilanti sociopatici diventino un punto fermo la detective. Ci sono state le scosse di assestamento, ma ora il loro rapporto sembra essersi definitivamente stabilizzato.

Come ho scritto, tutti i nostri sono coinvolti, pure Fusco. Il suo personaggio continua ad emergere, e in modo positivo. Si schiera dalla parte giusta, e pure ignorando il rapporto tra la Carter e John, da alla detective il totale supporto. Ecco, questo è stato un episodio sulla fiducia: la fiducia mantenuta e sulla fiducia tradita. I nostri la mantengo. La Carter riesce a salvare i boss superstiti fidandosi di Fusco, e non cede alle minacce di Elias perché ha fiducia in John, che riuscirà a salvare suo figlio (rapito da Elias per forzarla ad uccidere o consegnare a lui i don). Dall’altra parte invece la fiducia è tradita. Perché è una fiducia diversa, basata sulla corruzione, sugli interessi e la paura. Una fiducia facile per Harold far vacillare, e cosi far venire meno il supporto dell’HR ad Elias. E alla fine i nostri, proprio grazie al lavoro di squadra riescono a fermare Elias, ma come ho detto, questo sembra essere solo un nuovo inizio, perché anche da dietro le sbarre, l’astuto e calcolatore Elias mantiene intatto li suo potere.

E proprio Elias è stato il protagonista assoluto. In questo episodio conferma le aspettative. Si conferma un ottimo antagonista e un personaggio scritto bene, che acquisisce ulteriore spessore. I flashback sul suo passato ci mostrano quello che era e ci aiutano a comprendere quello che è. Ci mostrano la sua infanzia, la sua giovinezza, caratterizzati da una grande solitudine, dal bisogno iniziale, ingenuo, di trovare il padre al quale però di lui non importa nulla (ancora la fiducia tradita). La sopravvenuta presa di coscienza, che accende la rabbia, la determinazione, la voglia non solo di vendetta ma anche di riscatto, che lo porteranno ad essere quello che è diventato. Ma, ancora più interessante del suo passato è il suo presente. Un uomo determinato, astuto, che nei modi e nei pensieri ricorda molto sia John che Harold. Un combattente tenace non tanto diverso da John. Come  Harold invece, un uomo astuto, camaleontico che conosce bene il valore della riservatezza, e sa che il potere non ha bisogno di vesti sgargianti e orpelli dorati. In un’altra situazione sarebbero potuti essere alleati straordinari.  Ma la cosa sicura è che la storia del nostro Elias non finisce qua, lo conferma il finale. Potente e poetico come nessun altro, costruito alla perfezione, con la canzone Ne me quitte pas ha fare da colonna sonora e perfetto contrasto alle immagini che ci mostrano Elias ottenere la sua vendetta, mentre il padre e il fratellastro vengono fatti saltare in aria dal fidato Scarface.

Ho parlato poco di John e Harold, non perché non siano stati determinanti, loro due rimangono il fulcro delle vicende, e sono il collante invisibile che lega gli inconsapevoli Fusco e Carter, ma perché, uno dei tanti punti forti di questo episodio è stata proprio la grande coralità. Il tanto spazio riservato agli altri personaggi, buoni e cattivi e alle tante interazioni che stanno animando e dando complessità all’universo interno che la serie sta creando. Le fondamenta della serie si fanno sempre più solide, e pur John e Harold rimanendo le colonne portanti, Flesh and Blood ci ha mostrato che la storia non si esaurisce solo in loro, ma ha tante sfumature, tante cose da raccontare, e questo ne accresce lo spessore e il valore, e naturalmente aumenta anche le aspettative. E cominciano a vedere i frutti che sono merito di una buona scrittura, di un buon progetto, con l’ambizione di andare oltre il solito procedurale, ma mantenendo sempre fede alla propria natura. Ha necessitato di tempo e pazienza, ma Person of Interest ha saputo crescere ed evolvere, trovando una propria identità.

VERDETTO

Mi ripeto, miglior episodio fino ad ora. Non solo per l’intensità della storia che porta avanti facendo evolvere il plot centrale, ma soprattutto perché rivela tutto il potenziale di questa serie, che non si esaurisce solo nei casi della settimana. Ha messo in mostra una scrittura di qualità, che può esprimersi grazie alla lungimiranza degli autori, che hanno preparato alla perfezione il terreno per giungere a questo magnifico episodio.
La serie è cresciuta e pure tanto, è salita di livello. Le attese cominciano ad essere ripagate, Person of Interest comincia a tirare le finale e mantenere le promesse, e continuando su questa strada non potrà fare altro che crescere di più e meglio. Ma, naturalmente anche le mie aspettative sono cresciute e molto.

voto 8,5
 
curiosità
gli attori che interpretano i boss delle cinque famiglie, provengono quasi tutti dal cast dei Soprano, dove anche interpretavano i ruoli di mafiosi.

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