lunedì 3 ottobre 2016

Recensione: Person of Interest 1x23 - Firewall



"So nice to finally meet you, Harold. You can call me Root."
 
Season finale che mantiene la parola! Vengono tirate le fila di tante trame, che si avvolgono e si intrecciano tra loro senza però chiudere realmente nulla, anzi, le storie si evolvono e le risposte diventano domande.

Bravissimo Nolan che in questo season finale raccoglie i frutti di una scrittura intelligente e mirata. Dopo questo episodio, che conclude ottimamente la prima stagione, Person of Interest si rivela una serie solida, con alle spalle un progetto pensato fin dall’inizio. Root, HR, Alicia Corwin molte delle trame aperte convergono in modo magistrale in questo finale, dando vita a quaranta minuti di pura adrenalina, caratterizzati da un susseguirsi di plot twist, che sono diventati il marchio di fabbrica della serie, e come sempre il tutto avviene in piena coerenza con la natura della serie. Tutto ruota sempre attorno al number che la Macchina tira fuori, che in questo caso è stato veramente eccezionale.

 John e Harold si ritrovano a dover proteggere Caroline Turing, una bella, e all’apparenza, innocente psicologa. Ma, abbiamo imparato bene che in questa serie le apparenze ingannano, e le cose sono sempre molto più complicate di quanto sembrano.  Infatti, la bella e dolce psicologa, in realtà è una raffinata mente criminale, che paga, in forma anonima, l’HR per farsi uccidere, sicura che John e Harold sarebbero corsi in suo aiuto. E il suo obiettivo è proprio quello di stanare Harold, perché la psicologa, interpretata da una bellissima e molto convincente Amy Acker, in realtà è Root: l’haker con la quale i nostri si sono scontrati nel tredicesimo episodio.
Io l’identità di Root me l’ero spoilerata da molto, ma questo ha influito sulla visione molto meno di quanto mi aspettassi, perché l’intera situazione è stata orchestrata alla perfezione, rendendo teso e intenso ogni momento. Le dinamiche che hanno portato alla rivelazione di Root hanno fatto convergere e intrecciare tutte le varie sotto trame: l’HR da la caccia alla Turing (Root) protetta da John, e John a sua volta è braccato da più squadre dell’FBI, che guidati dall’agente speciale Donnelly arrivano vicinissimi al nostro Man in the suit, e se in quest’occasione e riuscito a farla franca, le cose per lui da qui in poi si fanno più complicate.

E mentre John cerca di tenere a bada sia l’FBI che l’HR, Harold viene trovato da Alica Corwin. Che terrorizzata fino alla fobia proprio dalla Macchina, voleva l’aiuto di Harold per spegnerla. Parlo di lei al passato, perché la sua storia è l’unica ad essere terminata, in modo netto e violento. Viene uccisa senza tanti convenevoli da Root, che dopo aver ingannato John raggiunge Harold prendendolo in ostaggio. E nel breve dialogo che ha con Harold, prima che l’episodio si concluda, scopriamo che la bellissima ma malefica haker sa dell’esistenza della Macchina! Manco a dirlo, questo getta le basi per uno sviluppo strepitoso della storia.

E questo è anche l’episodio dove finalmente i due detective scoprono l’uno dell’altro. Impagabili l’espressione della Carter quando dal telefono di Fusco risponde alla chiamata di Harold. Come esilarante e indimenticabile è la scena dei due in macchina insieme a John. E parlando dei due detective, la missione da infiltrato di Fusco nell’HR da i suoi frutti. L’organizzazione viene decimata da numerosi arresti, però no nonostante il duro colpo, con Simmons rimasto a piede libero è corretto ipotizzare che perduri nella prossima stagione. E questo non è che sia un problema! Tutto il contrario! Come per la storia di Root, anche questa dell’HR ha la possibilità di evolvere.

Si può dire che la stagione si conclude nel migliore dei modi!  E il non dover aspettare tre mesi per vedere cosa accadrà è veramente un sollievo. Perché le cose ora si sono fatte più serie, con Harold nelle mani della misteriosa e imprevedibile Root – che non vedo l’ora di conoscere meglio, ma già la miscela esplosiva femme fatale psicopatica mi piace moltissimo – e John determinato a ritrovarlo, si prospettano degli episodi strepitosi.

VERDETTO

Senza alcun dubbio il miglior episodio della stagione! Realizzato alla perfezione, è un mix di tensione e adrenalina, al quale però non sono mancati le gag, i momenti divertenti, che sono un valore aggiunto della serie, e rendono questo episodio, come tutti gli altri, molto più piacevole. Come ho già scritto, sono state tirate li fila di varie trame, senza per chiuderne nessuna. Anzi, sono state sfilacciate e poi intrecciate tra loro dando vita a nuovi punti di partenza, e per questo vanno fatti i complimenti ai writers.
E dopo questi avvenimenti non aumenta solo l’hype ma anche lo spessore della serie, e merito di ciò è anche di Root, il nuovo personaggio introdotto, che oltre ad avere una grande potenza scenica, è un ottimo antagonista. La nemesi di Harold, che sa della Macchina e può portare a sviluppi veramente molto interessanti.

Voto 9

Nessun commento:

Posta un commento