"So nice to finally meet you, Harold. You can call me Root."
Season finale che
mantiene la parola! Vengono tirate le fila di tante trame, che si avvolgono e
si intrecciano tra loro senza però chiudere realmente nulla, anzi, le storie si
evolvono e le risposte diventano domande.
Bravissimo Nolan che
in questo season finale raccoglie i frutti di una scrittura intelligente e
mirata. Dopo questo episodio, che conclude ottimamente la prima stagione,
Person of Interest si rivela una serie solida, con alle spalle un progetto
pensato fin dall’inizio. Root, HR, Alicia Corwin molte delle trame aperte
convergono in modo magistrale in questo finale, dando vita a quaranta minuti di
pura adrenalina, caratterizzati da un susseguirsi di plot twist, che sono
diventati il marchio di fabbrica della serie, e come sempre il tutto avviene in
piena coerenza con la natura della serie. Tutto ruota sempre attorno al number che la Macchina tira fuori, che
in questo caso è stato veramente eccezionale.
John e Harold si
ritrovano a dover proteggere Caroline Turing, una bella, e all’apparenza,
innocente psicologa. Ma, abbiamo imparato bene che in questa serie le apparenze
ingannano, e le cose sono sempre molto più complicate di quanto sembrano. Infatti, la bella e dolce psicologa, in realtà
è una raffinata mente criminale, che paga, in forma anonima, l’HR per farsi
uccidere, sicura che John e Harold sarebbero corsi in suo aiuto. E il suo
obiettivo è proprio quello di stanare Harold, perché la psicologa, interpretata
da una bellissima e molto convincente Amy Acker, in realtà è Root: l’haker con la quale i nostri si
sono scontrati nel tredicesimo episodio.
Io l’identità di Root
me l’ero spoilerata da molto, ma questo ha influito sulla visione molto meno di
quanto mi aspettassi, perché l’intera situazione è stata orchestrata alla
perfezione, rendendo teso e intenso ogni momento. Le dinamiche che hanno
portato alla rivelazione di Root hanno fatto convergere e intrecciare tutte le
varie sotto trame: l’HR da la caccia alla Turing (Root) protetta da John, e
John a sua volta è braccato da più squadre dell’FBI, che guidati dall’agente speciale
Donnelly arrivano vicinissimi al nostro Man
in the suit, e se in quest’occasione e riuscito a farla franca, le cose per
lui da qui in poi si fanno più complicate.
E mentre John cerca di
tenere a bada sia l’FBI che l’HR, Harold viene trovato da Alica Corwin. Che
terrorizzata fino alla fobia proprio dalla Macchina, voleva l’aiuto di Harold
per spegnerla. Parlo di lei al passato, perché la sua storia è l’unica ad
essere terminata, in modo netto e violento. Viene uccisa senza tanti
convenevoli da Root, che dopo aver ingannato John raggiunge Harold prendendolo
in ostaggio. E nel breve dialogo che ha con Harold, prima che l’episodio si
concluda, scopriamo che la bellissima ma malefica haker sa dell’esistenza della
Macchina! Manco a dirlo, questo getta le basi per uno sviluppo strepitoso della
storia.
E questo è anche l’episodio
dove finalmente i due detective scoprono l’uno dell’altro. Impagabili l’espressione
della Carter quando dal telefono di Fusco risponde alla chiamata di Harold.
Come esilarante e indimenticabile è la scena dei due in macchina insieme a
John. E parlando dei due detective, la missione da infiltrato di Fusco nell’HR
da i suoi frutti. L’organizzazione viene decimata da numerosi arresti, però no
nonostante il duro colpo, con Simmons rimasto a piede libero è corretto
ipotizzare che perduri nella prossima stagione. E questo non è che sia un
problema! Tutto il contrario! Come per la storia di Root, anche questa dell’HR
ha la possibilità di evolvere.
Si può dire che la
stagione si conclude nel migliore dei modi!
E il non dover aspettare tre mesi per vedere cosa accadrà è veramente un
sollievo. Perché le cose ora si sono fatte più serie, con Harold nelle mani della
misteriosa e imprevedibile Root – che non vedo l’ora di conoscere meglio, ma
già la miscela esplosiva femme fatale psicopatica mi piace moltissimo – e John
determinato a ritrovarlo, si prospettano degli episodi strepitosi.
VERDETTO
Senza alcun dubbio il
miglior episodio della stagione! Realizzato alla perfezione, è un mix di
tensione e adrenalina, al quale però non sono mancati le gag, i momenti
divertenti, che sono un valore aggiunto della serie, e rendono questo episodio,
come tutti gli altri, molto più piacevole. Come ho già scritto, sono state
tirate li fila di varie trame, senza per chiuderne nessuna. Anzi, sono state
sfilacciate e poi intrecciate tra loro dando vita a nuovi punti di partenza, e
per questo vanno fatti i complimenti ai writers.
E dopo questi
avvenimenti non aumenta solo l’hype ma anche lo spessore della serie, e merito
di ciò è anche di Root, il nuovo personaggio introdotto, che oltre ad avere una
grande potenza scenica, è un ottimo antagonista. La nemesi di Harold, che sa della
Macchina e può portare a sviluppi veramente molto interessanti.
Voto 9
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