Si continua sulla
strada giusta, altra buona puntata!

È ritorna lo stile
caratteristico della serie, quello fatto di ricatti, estorsioni, doppi e tripli
giochi. E ritorna Ray con la mazza da
baseball! E ci vorrà un Ray in forma smagliante per riuscire non solo a
salvare Avi, ma anche per risolvere l’intera situazione. Perché la mafia russa
non scherza, ed è senza dubbio l’antagonista più ostico e pericoloso di tutta
la serie, e allo stato delle cose Ray non è messo bene, con Sonia ormai
completamente fuori portata, basteranno i quadri che ha rubato a risolvere la
situazione? Penso proprio di no, e le parole di Dimitri sembrano proprio
confermarlo. Ma senza dubbio tutto questo per noi è come il miele per le api!
Tutta questa tensione, quest’ansia ci tiene incollati allo schermo, e ci fa
fremere per l’arrivo del prossimo episodio!
E naturalmente gli autori, non si lasciano sfuggire
l’occasione, essendo in tema, di ribadire tutto l’amore e il rispetto che
l’America nutre nei confronti della Russia. E con il sosia di Vin Diesel tirano
su l’ennesima riproduzione della guerra fredda.
Anche la storia di
Hector acquista maggior significato. Come prevedevo, la relazione malata tra
lui e la sorella non poteva finire se non con la morte di uno dei due. È
toccato a Marisol, e per quanto non fosse un personaggio che mi facesse
impazzire, avrei preferito che a lasciarci fosse Hector, che ho trovato fin da
subito indigesto. Ma poco male, ora tutta questa situazione, che tante volte ha
arrancato durante questa stagione acquisisce un importanza maggiore, che va
aldilà dello dare uno spazio e una storia a Terry. Perché, in un modo o
nell’altro Ray sfrutterà questa situazione.
E mentre Ray è alle
prese con i russi, Terry inizia la relazione con la poliziotta. E sarà la nuova
relazione, sarà la soddisfazione di far parte di team Campos e quindi di
tornare ad allenare sul serio, sembra molto più determinato e deciso che mai. E
proprio il suo personaggio, sta risultando quello meglio approfondito e meglio
caratterizzato negli ultimi episodi. Bunch invece è tornato nell’ombra, ed
oltre l’exploit finale, nel quale dimostra l’attaccamento per la famiglia di
Ray, è poco pervenuto. Invece Teresa continua ad essere una nota stonata, e la
sua lucidità alterna, è poco credibile. Come ancora poco credibile e poco
convincente, perché non trova un riscontro coerente, è questa sua necessita di
allontanare lei, Bunch e la piccola Maria da Ray e Mickey.
Voight da un’altra
prestazione magistrale. Mickey è apparso poco, ma i suoi minuti sono stati di
qualità. Riesce a trasmettere perfettamente le emozioni che sta provando, il
suo dolore per la perdita di Sylvie è tangibile, come è chiaro che dentro di
lui c’è stata una profonda rottura, non è il Mickey tenace e carismatico di sempre, gli ultimi
avvenimenti pesano su di lui come macigni. E anche il rapporto con Ray sembra
esser tornato a farsi complicato. Molto bello e anche molto inteso il dialogo
che avuto con Abs. Abs, che in questa puntata ha mancato completamente di incisività,
oltre appunto, l’ottimo confronto con Mickey, non ce stato null’altro di
concreto da parte sua.
VERDETTO
Episodio di buon
livello, nel quale c’è stato spazio per tutti i personaggi. Le sottotrame
procedono spedite per riallacciarsi al plot centrale: la morte di Marisol, il senso
di colpa di Mickey innescheranno indubbiamente delle reazioni a catena che andranno
ad influire sulle sorti del finale.
La stagione quest’anno
è partita in sordina, e nei primi episodi ha mostrato alcune incertezze, però
piano piano ogni cosa ha trovato la sua quadratura, e ora si può ben sperare in
una conclusione degna.
Voto 8-
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