domenica 2 ottobre 2016

Recensione: Ray Donovan 4x10 - Lake Hollywood



Si continua sulla strada giusta, altra buona puntata!

Si continuano a chiudere le varie trame, per far converge tutto per il gran finale. Belle le scene iniziali che vedono la mia Lena fin da subito sulla scena. Tosta, cazzuta, come piace a noi, mostrano anche quanto lei tenga ad Avi. Abbiamo anche Darryl in azione, però sembra un può superfluo, ma la sua presenza si salva e trova giustificazione nel fatto che cosi lo si può considerare sempre più “dentro” la famiglia Donovan, e il legame con lo stesso Ray è molto cambiato se pensiamo agli inizi.

 È ritorna lo stile caratteristico della serie, quello fatto di ricatti, estorsioni, doppi e tripli giochi. E ritorna Ray con la mazza da baseball! E ci vorrà un Ray in forma smagliante per riuscire non solo a salvare Avi, ma anche per risolvere l’intera situazione. Perché la mafia russa non scherza, ed è senza dubbio l’antagonista più ostico e pericoloso di tutta la serie, e allo stato delle cose Ray non è messo bene, con Sonia ormai completamente fuori portata, basteranno i quadri che ha rubato a risolvere la situazione? Penso proprio di no, e le parole di Dimitri sembrano proprio confermarlo. Ma senza dubbio tutto questo per noi è come il miele per le api! Tutta questa tensione, quest’ansia ci tiene incollati allo schermo, e ci fa fremere per l’arrivo del prossimo episodio!

E naturalmente  gli autori, non si lasciano sfuggire l’occasione, essendo in tema, di ribadire tutto l’amore e il rispetto che l’America nutre nei confronti della Russia. E con il sosia di Vin Diesel tirano su l’ennesima riproduzione della guerra fredda.

Anche la storia di Hector acquista maggior significato. Come prevedevo, la relazione malata tra lui e la sorella non poteva finire se non con la morte di uno dei due. È toccato a Marisol, e per quanto non fosse un personaggio che mi facesse impazzire, avrei preferito che a lasciarci fosse Hector, che ho trovato fin da subito indigesto. Ma poco male, ora tutta questa situazione, che tante volte ha arrancato durante questa stagione acquisisce un importanza maggiore, che va aldilà dello dare uno spazio e una storia a Terry. Perché, in un modo o nell’altro Ray sfrutterà questa situazione.

E mentre Ray è alle prese con i russi, Terry inizia la relazione con la poliziotta. E sarà la nuova relazione, sarà la soddisfazione di far parte di team Campos e quindi di tornare ad allenare sul serio, sembra molto più determinato e deciso che mai. E proprio il suo personaggio, sta risultando quello meglio approfondito e meglio caratterizzato negli ultimi episodi. Bunch invece è tornato nell’ombra, ed oltre l’exploit finale, nel quale dimostra l’attaccamento per la famiglia di Ray, è poco pervenuto. Invece Teresa continua ad essere una nota stonata, e la sua lucidità alterna, è poco credibile. Come ancora poco credibile e poco convincente, perché non trova un riscontro coerente, è questa sua necessita di allontanare lei, Bunch e la piccola Maria da Ray e Mickey.

Voight da un’altra prestazione magistrale. Mickey è apparso poco, ma i suoi minuti sono stati di qualità. Riesce a trasmettere perfettamente le emozioni che sta provando, il suo dolore per la perdita di Sylvie è tangibile, come è chiaro che dentro di lui c’è stata una profonda rottura, non è il Mickey  tenace e carismatico di sempre, gli ultimi avvenimenti pesano su di lui come macigni. E anche il rapporto con Ray sembra esser tornato a farsi complicato. Molto bello e anche molto inteso il dialogo che avuto con Abs. Abs, che in questa puntata ha mancato completamente di incisività, oltre appunto, l’ottimo confronto con Mickey, non ce stato null’altro di concreto da parte sua.

VERDETTO

Episodio di buon livello, nel quale c’è stato spazio per tutti i personaggi. Le sottotrame procedono spedite per riallacciarsi al plot centrale: la morte di Marisol, il senso di colpa di Mickey innescheranno indubbiamente delle reazioni a catena che andranno ad influire sulle sorti del finale.
La stagione quest’anno è partita in sordina, e nei primi episodi ha mostrato alcune incertezze, però piano piano ogni cosa ha trovato la sua quadratura, e ora si può ben sperare in una conclusione degna.

Voto 8-

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