La serie rimane sullo
stesso (basso) livello, e di episodio in episodi diventa sempre più una fucina
di slogan impregnati di un buonismo banale e
completamente fuori dalla realtà.
Le indagini portate
avanti da Maggie Q seguono il copione
del cliché narrativo: il sospettato non
può essere sospettato perché aldilà di ogni sospetto , e la stessa banalità
la ritroviamo nei dialoghi “quest'uomo ha passato la vita a serivire il suo
paese”. Inevitabilmente la bella Maggie
intraprenderà un cammino duro e faticoso, durante il quale inevitabilmente
verrà accusata di pazzia o tradimento, ma alla fine, forte della sua stoicità, scoprirà la verità... 'nsomma le solite cose. E per come la stanno dipingendo,
il personaggio (non lei che è troppo bella) comincia già a irritarmi.
Invece mi è piaciuto
più del solito Kirkman, e a 'sto punto spero proprio rimanga in questa modalità perché gli scleri ad intermittenza,
le evoluzioni e involuzioni a buz alternati non lo rendono complesso o
profondo, al massimo bipolare.
Il buonismo trasudato
da questa serie rasenta il ridicolo: "difendiamo i nostri soldati che
combattono dall'altra parte del mondo per il nostro paese” slogan di una politica
buonista e completamente fuori dal mondo. Buonismo da famiglia del mulino bianco che
prosegue nel personaggio della moglie di Kirkman - con Natascha McElhone imbarazzante nel recitare - che (guarda caso) è
un avvocato che si occupa di difenderee gli immigrati, e che stringe un patto
con il diavolo per salvare (guarda caso) dal rimpatrio un immigrata.
Interessante la
situazione del Michigan che cerca di ammutinarsi, riesce a generare un minimo
di tensione (fino ad ora completamente assente), anche se il modo in cui Emily (il consigliere speciale del
presidente) riesce a mettere nel sacco il governatore Royce è un’autentica assurdità.
E Kirkman alla fine, anche se poco
credibile la sua risolutezza, mi è piaciuto.
E niente, la serie
rimane su un livello qualitativo basso, e di episodio in episodio si mostra
sempre più distante dalla realtà (realtà alla quale sembrava voler puntare la
storia), e si comincia a notare pure l'inevitabile
allunghiamo il brodo: si cincischia stiracchiando le situazioni per riempire minuti ed episodi. Qualche spunto
interessante lo riesce a conservare, ma nel complesso rimane una serie nata vecchia,
con un modo di costruire la propria storia scontato e spesso banale. E tra le
altre cose, è anche l’ennesimo manifesto anti Trump, e non che mi dispiaccia,
però non fa altro che rendere ancora più stucchevole e ripetitivo il tutto.
voto 5,5
Nessun commento:
Posta un commento