domenica 2 ottobre 2016

Recensione: Ray Donovan 4x08 - The Texan



Un passo indietro rispetto all’episodio precedente. Molto interessanti però, alcune dinamiche dei personaggi.

Mickey è tornato in libertà! E questo non può che rallegrarci. Ma, vediamo quanto impiegherà a cacciarsi nuovamente nei guai. Molto belle, le scene iniziali insieme a Ray. Ridono, scherzano, Ray addirittura lo invita a stare a casa sua. Si era intuito dai precedenti episodi, ma ora è chiaro: il loro rapporto sta cambiando, sta evolvendo in positivo, e l’odio viscerale che provava Ray nelle prime stagioni si è molto affievolito. Ma con Mickey, il rischio che mandi tutto a puttane, è sempre dietro l’angolo, e non perché sia cattivo, ma perché è Mickey!
Inteso anche il confronto con il Texano, dal quale emerge ancora una volta, che Ezra nonostante tutto teneva molto a Ray, e a suo modo ha cercato di proteggerlo.
Un grande punto interrogativo lo lascia l’introduzione della figlia del Texano. Personalmente, spero non torni, perché saprebbe tanto di ripetuto. Non serve riproporre la solita storia ad ogni stagione, dove Ray ha una nuova fiamma che finisce per incasinarlo ancora di più, e minare ulteriormente la situazione familiare.

Predominante nell’episodio, è stato il persanaggio di Connor, che continua a dimostrarsi un bambino viziato e stupido. Ed è il personaggio meno riuscito della serie, scritto in modo quasi banale, caratterizzato da cliché e stereotipi a non finire.
E raggiunge il suo apice, quando dice di voler diventare come il padre perché è una cosa cool. Continua a mostrare che della vita reale, del quale si lamenta di essere escluso, non ha capito nulla. A tratti questo cazzone, mi ricorda l’altro cazzone, Anthony Soprano jr.  Mi viene da pensare, che questa non sia una specie di “punizione” che ogni scrittore vuole infliggere a personaggi come Tony e Ray.
Ma la cosa più deleteria è l’intervento di Abs, che quasi lo giustifica e lo premia portandolo al poligono.  Abs, alla quale anche in questo episodio viene riservato poco minutaggio. Ho trovato significativo, quando dopo aver confessato al figlio di avere il cancro, cerca di rassicurarlo, dicendogli ch andrà tutto bene. Ma quel “andrà tutto bene” sembrava che lo stesse dicendo a se stessa nel tentativo di convincersi. Che forse, si stia rendendo conto dell’effettiva gravità della situazione?

Hector con la sua storia continua a fare da contorno un po’ insipido. E come ipotizzavo è stato utilizzato per dare una storia a Terry, Darryl e all’intera palestra. Però interessante il contributo che ha portato a svelare alcune cose sul passato di Terry, sul perché Ray da Boston lo portò a L.A.
E risolvendo i casini di Hector, Ray dimostra per l’ennesima volta, quanto tenga alla famiglia. Comunque che Hector rimanga lontano da Marisol, nemmeno a pensarlo. Questa relazione malata avrà termine solo con la morte di uno dei due, che io profetizzo entro il finale.

Veniamo alla storia di Teresa e della sua infermità mentale ad anni alterni. Senza dubbio sarebbe stato molto meglio tirarla fuori prima, perfetto sarebbe stato nella stagione passata quando è stata introdotta. Così inevitabilmente appare buttata a caso, anche perché è entrata in depressione profonda senza nessun avviso, da un episodio all’altro. Sviluppo gestito male.
Però bello che Bunch, ascolta il consiglio di Mickey e la porti via dalla clinica. Al contrario della famiglia di Teresa, in quella Donovan non si butta via nessuno.
Promette sviluppi interessanti, la missione intrapresa da Bunch e Mickey che si portano dietro pure una Teresa catatonica, per recuperare Sylvie, la donna di Mickey a Primm. Però, così  si rischia di rilegare Mickey in questo finale di stagione a una parte di contorno e “divertente”.

Fa un’altra piccola apparizione Lena, ma io non mi stancherò mai di dire che si vede troppo poco – si è tra i miei personaggi preferiti! - E la poverina è costretta a guardare Stu e le sue depravazioni.
Stu che spero non sia stato inserito solo per renderlo funzionale alla situazione che si è ritrovato a sistemare Ray in questo episodio. Perché è un personaggio che può dare tanto alla serie.

VERDETTO

Episodio dai ritmi bassi. Incentrato molto sulle dinamiche dei personaggi, che però lascia fuori quelle che dovrebbero essere le trame essenziali del plot centrale: Russi, Armeni e Sonia. Mi rifiuto categoricamente di credere che siano  già belle che chiuse queste storie. Soprattutto mi aspetto la reazione per la morte di Belikov, e almeno un’altra capatina di Sonia, perché sennò più che un personaggio sarebbe solamente un semplice filo di collegamento.
Certo l’episodio non è da buttare, ci sono state interazioni molto interessati: la ricerca di un equilibrio all’interno della famiglia Donovan, che tra Ray incasinato come non mai, Abs con il cancro e Connor che sta affrontando un’amnistia celebrale è molto precaria.
C’è stato un ulteriore sviluppo nel rapporto tra Ray e Mickey, che ritengo la cosa più bella e toccante della stagione. E le storie di contorno degli altri Donovan sono state rinvigorite. Ma, in generale l’episodio ha mancato di mordente e intensità. E arrivati all’ottavo è ora di rimettersi in carreggiata e affondare il piede sull’acceleratore per lo sprint finale.

Voto 7

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