La serie mantiene la
leggerezza (e anche la qualità) vista nel pilot, però la storia diventa
sorprendentemente sempre più interessante, e gli episodi, grazie anche ad una
forte componente comica, scorrono che è un piacere.
Che non fosse una
produzione eccellente si era capito fin dal primo episodio, però mi ha
piacevolmente sorpresa e convinta, anche perché non avevo nessuna pretesa. E
pur mantenendo un stile tamarro al limite del trash, con splatter alle volte di
bassa lega, intrattiene e alla fine anche la storia ha un suo perché. E’
intrigante, e pur perdendosi in ramee secondarie inutili e deboli, riesce a
coinvolgere e convincere, grazie anche a dei plot twist veramente inaspettati.
La narrazione non è il
massimo: spesso caotica e approssimativa, come approssimativi e dalla caratterizzazione superficiale sono anche i personaggi: la stessa Wynonna
(la protagonista) risulta quasi sempre bidimensionale o al massimo bipolare,
però piace! Sgargiante, sexy, tamarra, impossibile non amarla. Come in generale
impossibile non provare simpatia per la quasi totalità dei personaggi
principali, compreso l’antagonista, ma su tutti, sicuramente svetta Doc
Holliday, al limite della macchietta, regala momenti veramente epici e
divertenti, e forse tra tutti gli attori , Tim Rozon è quello che ha fatto il
lavoro migliore.
La narrativa, come dicevo, e la qualità della scrittura non sono il massimo, e spesso mettono in
luce una sceneggiatura rozza e poco curata, che basa gran parte della riuscita
sulla richiesta di un’alta sospensione dell’incredulità da parte dello spettatore, che permetta
di soprassedere alle tante mancanze di trama, e alle regole narrative interne
che cambiano di caso in caso. Il racconto ha un ritmo abbastanza sostenuto, il
che rende gli episodi godibili e per nulla pesanti, però spesso le situazioni
vengono affrontate e gestite frettolosamente, finendo inevitabilmente per
generare forzature e paradossi. Ma nel complesso la storia è affascinante, e
sviluppandosi riesce ad acquisire un tono serio quanto basta per generare quel
minimo di tensione che per serie simili (horror/fantasy) è essenziale. E giunge
alla fine con una conclusione interessante che mischia completamente le carte
in tavola, generando l’hype sufficiente a mantenere vivo l’interesse per la
serie nell’attesa della seconda stagione.
La cosa che funzione
perfettamente è il lato comedy, al punto che spesso sembra quasi una dramedy
grottesca. E questo contribuisce più di ogni altra cosa a rendere gli episodi
leggeri al punto che si possono maratonare senza stancarsi. E anche i dialoghi, che pur non essendo di
grande fattura, contengono degli scambi e delle frasi veramente esilaranti.
Indimenticabili sono le sparate, spesso al limite del demenziale di Wynonna, o le
perle di Doc Hollyday che fatto letteralmente ribaltare dalle risate.
E a contribuire a
questa atmosfera generale di gradevole leggerezza sono le tante trovate
tamarre: giravolte, colpi di pistola dalla precisione millimetrica, splatter
gratuito e tutte quelle altre cose che in un altro contesto risulterebbero
spazzatura, qui riescono ad armonizzarsi al tono generale della serie,
diventandone un tratto caratteristico.

Divertenti e piacevoli
sono stati anche i numerosi richiami e omaggi a Breaking Bad. Su tutti il “Say
my name” di Wynonna, o il richiamo al famoso montaggio di scena che dall’inquadratura
del sangue passa all’inquadratura del ketchup, però questa volta al fast
food a mangiare hamburger e patatine non c’erano Walter e Jesse, ma Wynonna e
Waverly.
VERDETTO
Una serie leggera e
con poco pretese, che non brilla per nulla in particolare, ma nel complesso,
grazie ai personaggi simpatici e sgargianti, la storia che alla fine riesce a trovare una quadratura
e anche un perché, e al lato divertente onnipresente e ben sfruttato, funziona!
E il finale di questa prima stagione riesce perfettamente a centrare l’obiettivo:
generare interesse per quella successiva, che vedrò certamente!
voto all’intera
stagione 6,5
Nessun commento:
Posta un commento